Regista
Visse in una famiglia povera costretta a trasferirsi a Hong Kong perché non in linea con il partito comunista; il padre, professore di filosofia, si ammalò di tubercolosi e quando morì la madre si fece carico dei figli. Andarono ad abitare, dopo l'incendio alla loro casa, a Shek Kip Mei, nei bassi fondi di Hong Kong. Una famiglia degli Stati Uniti adottò a distanza John e gli consentì di frequentare una scuola luterana all'età di nove anni. Dopo aver vissuto la violenza delle strade malfamate, John pensò di farsi prete e lavorò in chiesa come segretario. La sensibilità e la voglia di riscatto non andarono perse artisticamente, come si nota nelle sue grandi opere. Nel 1967 John entrò alla China Student Weekly's Theatre Company e sperimentò i primi film nei due anni successivi; si ricordano "Accidentaly" e "The Cruel One". Erano gli anni della Rivoluzione Culturale che Woo ricordò in alcune scene di successivi suoi film. In quegli anni, John Woo si appassionò dei film di James Dean e di Elvis Presley e di quelli dei registi del carico di Kurosawa, Fellini e Bergman. Nel 1969 iniziò a lavorare come assistente alla produzione alla Cathay. Sempre lo stesso anno collaborò come produttore, sceneggiatore e attore alla realizzazione di "Dead Knot", un cortometraggio in bianco e nero di circa un quarto d'ora. 1971: John iniziò a lavorare come assistente alla produzione e regia di Chang Cheh nella realizzazione di quattro film, "All Men are Brothers", "Boxer from Shantung", "The Four Riders" e "Blood Brothers" (negli stessi anni Bruce Lee girò "Il furore della Cina colpisce ancora"). Nel 1973, John Woo, che era divenuto uno dei più giovani registi sul mercato cinese, si prestò a girare il primo lungometraggio, "Farewell Buddy", che venne bloccato perché troppo violento. Ma due anni dopo il film venne rimontato da Golden Harvest, che sostituì titolo, colonna sonora e scene crude; il film è conosciuto come "The Young Dragons". Successivamente, John Woo realizzò due film di kung-fu: "The Dragon Tamers", 1974, ambientato in Corea del Sud coreografato da un giovanissimo Jackie Chan, e "Hand of Death", 1976, che narrò di vicende mitologiche simili a quelle accadute al monastero Shao Lin di Songshan, che venne incendiato nel 1736. Quest'ultimo venne presentato sul mercato come un film-documentario con combattimenti in stile shaolino ricostruiti alla perfezione, dandogli il titolo "Countdown in kung-fu"; al film parteciparono Jackie Chan e Sammo Hung. Ma fu il terzo film, "Princess Chang Ping", del 1975, che rese John Woo noto e apprezzato, film fatto di coreografie musicali all'interno del teatro filmato cantonese. Tra le splendenti immobilità del teatro cantonese, il regista inserì movimenti delicati ricchi di costumi dai colori accesi e raffinate scenografie. Si narra dell'assedio al palazzo del Signore durante il fidanzamento della principessa; il Signore ordina ai due sposi di suicidarsi, ma entrambi vengono tramortiti dalla caduta del soffitto. La principessa viene salvata e dopo anni di solitudine incontrerà di nuovo lo sposo. John Woo si vide confrontarsi con un genere eroico-cavalleresco nel film "Last Hurrah for Chivalry", del 1979. Tra il 1976 e il 1984 John Woo fu immerso in un ciclo di produzione di commedie, fatta eccezione per l'ultimo film menzionato. Venne consacrato come maestro di questo genere. Nel 1986 uscì "The Sunset Warriors", conosciuto anche come "Heroes Shed No Tears", facente parte di kombat ambientati nel Sud-Est asiatico. Il genere è caratterizzato da situazioni al limite, in zone politicamente tese con obiettivi da raggiungere al limite, come rapimenti, liberazione di ostaggi, distruzioni di armi mortali o obiettivi militari. Dei suoi successivi film sono da ricordare "A Better Tomorrow", "A Better Tomorrow II" (1986-87), "The Killer" e i film hollywoodiani come "Broken Arrow", del 1996, con evidenti riferimenti kubrickiani, "Face/Off", dell'anno dopo, "Mission: Impossible II", del 2000, "Windtalkers", di due anni dopo, e "Paycheck", del 2003.
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