Oggi nella Storia - Fatti: Attacco giapponese a Pearl Harbor
Attacco giapponese a Pearl Harbor (seconda guerra mondiale).
In realtà gli attacchi furono due, il primo alle 7,55 ed il secondo alle 8,55 ad opera del capitano di fregata (e pilota) Mitsuo Fuchida prima e dal capitano di corvetta Shigekazu Shimazaki poi. L'attacco, pianificato già a fine novembre, ebbe luogo senza l'esistenza di una dichiarazione di Guerra tra Giappone e Stati Uniti e partì non appena le condizioni generali tattiche furono giudicate dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto (ideatore ed organizzatore dell'atto di guerra) ottimali; tale dichiarazione venne ufficialmente formalizzata solo durante l'attacco. I Giapponesi utilizzarono in totale più di 350 aerei tra caccia e bombardieri partiti da sei portaerei (Akagi, Kaga, Soryu, Hiryu, Shokaku e Zuikaku) giapponesi che si erano avvicinate (indisturbate) alla base americana.
Gli attacchi costarono la vita a più di 4.000 persone tra militari e civili e i feriti furono più di 1.000, anche perché quella domenica mattina i militari americani scambiarono per aerei amici la flotta nipponica avvistata sui radar prima dell'attacco e non ebbero così modo di organizzare una difesa per tempo. Inoltre i Giapponesi attaccarono di domenica, ben sapendo che la domenica (specie in durante la stagione monsonica) gli americani alla base di Pearl Harbor, erano più "rilassati" dal punto di vista dell'efficienza militare. Gli americani persero così una flotta aerea di quasi 200 unità, la flotta navale invece fu poi recuperata in gran parte.
Nel luogo ove colò a picco la corazzata "USS Arizona" venne eretto un monumento intitolato "USS Arizona Memorial" e costituito dai resti della corazzata (privata delle torri) immersi in pochi metri d'acqua e da un pontile (costruito nel 1962) che la sovrasta. Curiosità: 15 anni prima, il generale U.S.A. Billy Mitchel predisse in un certo senso il tragico evento.
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